martedì 15 luglio 2008

Tribunali alla paralisi


Un documento riservato del dicastero della Giustizia: “Situazione insostenibile”.
Prevista riduzione del 22% su bollette e cancelleria.
In arrivo blocco di turnover e concorsi.
I tribunali rischiano la paralisi.



di Giovanna Vitale
(Giornalista)


da Repubblica.it del 14 luglio 2008


Roma - “Profondo allarme”. “Situazione insostenibile”.
“Conseguenze estremamente negative per il funzionamento della giustizia”. I tagli previsti nel decreto legge che anticipa gli effetti della manovra triennale, se confermati, potrebbero paralizzare tutti i tribunali d’Italia.

A lanciare l’Sos in un documento riservato consegnato una decina di giorni fa al Guardasigilli Alfano e al sottosegretario Giacomo Caliendo è il capo del Dipartimento Organizzazione e Personale di via Arenula.

Che, dopo aver analizzato il decreto ora all’esame del Parlamento, trae conclusioni amarissime: “Tali norme – scrive Claudio Castelli – rischiano di portare al blocco degli uffici giudiziari”.

L’analisi riassunta in due paginette dattiloscritte non parla dei tagli agli stipendi dei magistrati (che saranno peraltro stralciati, come ha annunciato Alfano), ma per il resto non lascia spazio a equivoci: stop pressoché totale del turn-over e quindi, anche, dei concorsi già indetti per i giudici; organici scoperti in ogni settore dell’amministrazione; un quarto di stanziamenti in meno per pagare bollette, cancelleria, fotocopiatrici e computer, persino per trascrivere i processi.

Niente male per un sistema che già lamenta cronica mancanza di personale, apparecchiature inadeguate, strutture obsolete.

Secondo quanto disposto all’articolo 60, comma 1, elenco 1, infatti, nel 2009 le spese per i consumi intermedi – quelli cioè che tengono in vita i tribunali: acqua, luce, gas, carta, fax, armadietti, benzina – verranno abbattute del 22%.

Quota che salirà al 30 nel 2010 e al 40 nel 2011.

Una contrazione che, secondo Castelli, “non consentirebbe di garantire il regolare funzionamento degli uffici giudiziari che in questi anni hanno esaurito il magazzino di materiale e non hanno più adeguate risorse”.

Già peraltro dimezzate nel corso del quinquennio berlusconiano: dai 202 milioni destinati nel 2002 alle spese vive della giustizia, ai 107 del 2006.

“Tra l’altro il taglio”, insiste il responsabile dell’Organizzazione ministeriale, “non fa i conti con le spese non comprimibili” cui si deve far comunque fronte: “Contratto per la verbalizzazione degli atti, contratto per l’assistenza tecnica unificata, acquisto e spese per le autovetture blindate”.

Se dovessero mancare i soldi per i primi due, salterebbero migliaia di udienze, dibattimenti, sentenze.

I paventati effetti del blocca-processi rischiano dunque di diventare realtà grazie alla mannaia di Tremonti.

Un meccanismo reso ancor più evidente quando Castelli rileva che “questi tagli inevitabilmente investono direttamente un settore strategico quale l’informatica, su cui peraltro (e giustamente) si punta anche nel decreto legge”.

Significa che mentre da un lato l’esecutivo scommette sul processo telematico per sveltire i tempi della giustizia, dall’altro cancella gli strumenti per realizzarlo.

Tuttavia è soprattutto sugli organici che il ministro dell’Economia affonda la lama: il personale amministrativo, che già lamenta una scopertura media del 14%, verrà ridotto di un ulteriore 10%; gli uffici dirigenziali subiranno un taglio di almeno il 20 e quelli di livello del 15; per le assunzioni è fissato un tetto massimo del 10% rispetto alle cessazioni.

In sostanza, per ogni dieci cancellieri o segretari o giudici che vanno in pensione, ne entrerà uno solo.

Misure che “rischiano di portare al blocco degli uffici giudiziari”.

Creando una situazione che, quanto ai magistrati, “diventerebbe insostenibile: a una scopertura a oggi di 1068 unità – scandisce il capo dell’Organizzazione – si unirebbero circa 180 vacanze in più annue senza possibilità di sostituzione e con il blocco delle assunzioni, con due concorsi già indetti”.

E addirittura “drammatica” nelle sedi “meno ambite, in primis le procure della Repubblica del Sud Italia e della Sicilia”.

Da qui “il profondo allarme” di Castelli per una serie di norme finanziarie potenzialmente in grado di dare ko finale alla giustizia.



12 commenti:

Anonimo ha detto...

Se finora la cifra di questo governo in materia di giustizia e' stata il mercanteggiamento (io ti do x se tu mi dai y), il nocciolo del problema e' vedere cosa si vorra' stavolta per allargare i cordoni della borsa.

Che dire, al di la' del mio personale cinismo ? Cadono davvero le braccia e mancano le parole...

Cinzia ha detto...

Off topic

Avete sentito com'è finita la vicenda G8?
E così sarebbe stata una rissa in cui qualcuno avrebbe alzato un po' troppo il gomito.
Peccato che il gomito era solo quello della polizia e la gomitata l'hanno presa solo i manifestanti!
E bravi, abbiamo aggiunto alla collezione un'altra bella vergogna!
Che schifo!!!

Leggete, leggete cosa scrive la stampa "titolata"

http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_14/bolzaneto_sentenza_condanna_g8_6ad6341c-51de-11dd-a6b4-00144f02aabc.shtml

http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/cronaca/g8-genova-3/sentenza-bolzaneto/sentenza-bolzaneto.html

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200807articoli/34779girata.asp

Vi prego leggiamo la sentenza e tutto quanto in argomento su quanto accaduto nel 2001 a Genova.
Ma sopratutto, facciamo Rete per tutti quelli che non hanno creduto a quanto è “veramente successo”. Facciamo Rete per quell’Italia che non legge, che si schiera, che non approfondisce, che è di parte e che crede ancora a... ambarabà, ciccì, coccò!

Giornata di lutto della Giustizia.

Anonimo ha detto...

Sono studente di giurisprudenza, leggendo questi post quotidinamente cresce lo sconforto e l'incertezza sul mio futuro. Futuro mercanteggiato da compromessi politici a favore di pochi e a danno di molti.Ho cominciatò gli studi con la prospettiva di diventare un magistrato, ma la cosa più ardua non sara superare esami, ma accettare d'essere un magistrato in condizioni degradanti e denigratorie per una professione che merita profondo rispetto.
Camaiora B. Parma.

Anonimo ha detto...

"Tutti" gli studenti vogliono fare i magistrati: il 90% ha questo sogno, secondo un recente sondaggio.

Quindi, al di là di tutte le lamentele sui "poveri" magistrati, la loro posizione è ancora molto ambita.

Anonimo ha detto...

In primis non è un sogno fare cariera in magistratura ma una prospettiva di vita. E in secundis non parlavo se la loro posizione è "ambita" come dici lei, ma piuttosto mi riferivo allo staus che avvolge la magistratura nella stretta attualità.
Ad ogni modo sarebbe interessante visionare il sondaggio, sempre se esista.

Anonimo ha detto...

Non c'è alcun bisogno di sondaggi: a parte quelli riportati da diversi giornali, che al momento non ricordo, basta andare in qualsiasi università e parlare con gli studenti. Provate.

Anonimo ha detto...

@Anonimo delle ore 15.54

Vorrei chiederle se lei ha mai fatto qualcosa nella sua vita per pura idealità e spirito di servizio, ossia ciò che rende attraente la carriera di "povero" Magistrato. Ma temo che per molti conti solamente la necessità di svendere la propria intelligenza al migliore offerente, per stupidità, indifferenza oppure - ciò che è ancora più grave - per quel cinismo politico che tanto orrore suscitava in Giovanni Falcone.

Paola

Anonimo ha detto...

Cara Paola, vorrei rivolgere la stessa domanda a lei. Non mi piace mettere in mostra i miei pochi meriti. Aspetto che siano gli altri a parlar bene di loro stessi, come quasi sempre accade. E a tranciare giudizi sommari e aprioristici, come è prassi in questa Italia di opportunisti "italioti".
Ma lasciate almeno i poveri morti riposare in pace!

Anonimo ha detto...

Salve, sono una persona che ha fatto qualcosa. Non so se per pura idealità, ma senz'altro qualcosa ho fatto: ho svolto per quindici anni anni le funzioni di magistrato.

Sei anni come Vice Pretore, e quasi nove anni come Giudice Onorario di Tribunale (G.O.T.).

Con un ritmo lavorativo di dieci udienze al mese, esattamente lo stesso numero di quelle dei miei Colleghi "togati" (termine improprio, giacché la toga la porto anch'io).

In questi anni ho scritto quasi quattrocento sentenze civili di merito, oltre a innumerevoli ordinanze.

Il tutto, udite, udite, a 60.000 Lire a udienza (da vice pretore), poi portate a 72 Euro netti a udienza, per un totale di ... 720 Euro netti al mese, senza previdenza, senza ferie, senza nient'altro, pagandomi per giunta di persona, senza alcun rimborso, Km. 65 (sessantacinque) di viaggio ogni mattina.

Ovviamente le sentenze sono state scritte gratis, ci mancherebbe altro! Anche quelle in cause di valore superiore a due milioni di Euro ...

Quindi, come vede, la carriera di Magistrato Onorario non è poi tanto lontana, almeno in astratto, dal puro e semplice, ascetico sacrificio per un ideale ! :)

Se avessi scelto di fare la "colf" (purtroppo sono un maschietto...) avrei almeno i contributi pagati, oltre ad una busta paga nettamente superiore. E invece, nisba!

Ma tant'è. Quel che conta è l'onore... e l' "onorarietà", bello e ottocentesco termine ma che non descrive affatto la realtà delle cose; né il fatto che senza di noi, oltre 4.000 Magistrati Onorari di Tribunale, la giustizia, da agonizzante che è, tirerebbe (scusate il termine) definitivamente le cuoia.

P.S. - Se voleste saperne di più: www.federmot.it

Anonimo ha detto...

"una serie di norme finanziarie potenzialmente in grado di dare ko finale alla giustizia."
questo disastroso governo ama così tanto la giustizia che... la vuole uccidere, appunto. :(

Anonimo ha detto...

Caro Giudice Onorario (che immagino sia lo stesso anonimo commentatore delle ore 1.32),
io in effetti non so quali idealità la muovano, né lei può sapere nulla di me. Sinceramente non avevo apprezzato molto la definizione dei magistrati che ho citato sopra, perché mi pareva (ma posso sbagliare, naturalmente), che non fosse la risposta più appropriata da dare a uno studente di giurisprudenza che esprimeva tutto il suo scoraggiamento di fronte alla situazione attuale. Credo veramente che oggi ci sia più che mai da compiangere i giudici, che mi sembrano sempre più assomigliare al personaggio letterario di Emmanuel Goldstein, il nemico pubblico per eccellenza del Grande Fratello additato al pubblico disprezzo in 1984 di Orwell. Credo che bisognerebbe incoraggiare i giovani, additare loro esempi di Uomini che nonostante tutto hanno continuato a credere, a sperare, e che sono morti sperando, e per questo non moriranno mai, come Giovanni Falcone. E non voglio fare facile retorica, mi creda. Solamente, non sopporto di sentire invocare a sproposito Giovanni Falcone proprio da coloro che contribuirono alla sua disfatta, per portare avanti un progetto di riforma della magistratura secondo uno spirito che assolutamente non gli apparteneva. Per questo non posso smettere di ricordarlo, perché solo così la sua memoria non verrà offesa e perché da lui potranno trarre ispirazione tante persone scoraggiate come sono io in questo momento. L'ingiusto trattamento economico non deve far perdere di vista l'alto significato del lavoro di amministrare la giustizia, anche se mi rendo conto che è oggettivamente difficile e non mi permetto di giudicarla. Sorrida pure di me, ma io all'"onore", a questo "romantico" e "ottocentesco" valore ancora ci credo (come so che ancora ci crede lei, nonostante la disillusione), proprio perché assurdo, come diceva qualcuno a proposito della fede.

Cordiali saluti,
Paola

Paola

Anonimo ha detto...

Sì, comprendo perfettamente quello che ha detto Paola nel suo ultimo post.

La cosa che però stride acutamente è come si possa parlare di "onore", per giunta "romantico" e "ottocentesco", con soggetti che da oltre quarant'anni altro non hanno fatto se non distruggere in ogni modo ogni parvenza di "onore", in nome di assolutistici ideali, falsi e bugiardi, palesemente nefandi e distruttivi della libertà e della stessa vita dell'uomo.

E' una contraddizione che spiego soltanto con l'opportunismo; con il fatto che questo, dove vive Lei e dove vivo io, è veramente il paese di "Girella" !

Da qui il mio scetticismo.

Ma sono scettico proprio perché tengo particolarmente ai miei valori. Se non ne avessi, potrei magari scrivere lettere educatissime, piene di tatto e di buone, false, maniere, per poi ridere della dabbenaggine di chi mi avesse dato ascolto.

Siccome questo non è il mio stile, preferisco dire pane al pane e vino al vino.

E credo questo: che indubbiamente la stragrande maggioranza dei magistrati fa bene il dovere, visto il coacervo bizantino di norme che essi debbono applicare. Non solo, fanno molto spesso di più di quanto lo Stato richiede loro. Lo posso constatare direttamente, ogni giorno.

Pertanto, poca o nessuna responsabilità può imputarsi ai magistrati per la crisi della giustizia.

Quello che però mi sembra inopportuno è che la loro categoria sia veramente unita ... soltanto quando minacciano tagli allo stipendio!

Personalmente non ho grandi problemi di sopravvivenza, essendo da tempo avvocato ed esercitando effettivamente la professione forense.

Penso però a quei giovani che a trentacinque anni si trovano a godere solo di 700 euro al mese, pur amministrando essi la giustizia in Tribunale, e non posso non sorridere, amaramente, quando paragono la loro situazione a quella di chi guadagna al netto 5.000 Euro e più al mese, facendo quasi lo stesso lavoro e avendo le stesse responsabilità.

Se i magistrati professionali si lamentano, gli oltre 4.000 magistrati onorari dovrebbero, allora, fare ... la rivoluzione !:)

Riguardo agli studenti universitari, mi creda, sono assai più smaliziati di quanto Lei voglia credere. Sono, in buona parte, i figli di una generazione di smidollati, che li ha cresciuti, viziandoli, nel mancato rispetto di ogni valore.

Per questo, con rare eccezioni, non conto molto sui quei "giovani" che non credono in nulla e mirano soltanto a far soldi in fretta, ovviamente anche con la politica!

Sia detto, questo, con buona pace della minoranza di giovani capaci, onesti e intelligenti, che ancora esistono in Italia e per i quali soltanto vale ancora la pena di combattere.

Cordiali saluti.